Snapchat, la App per la messaggistica “social” che ha la particolarità di poter cancellare il contenuto dei messaggi subito dopo che è stato visto, ha fatto il suo ingresso fra gli strumenti in grado di trasformare in “giornalisti” coloro che si trovano ad essere testimoni di eventi di particolare rilevanza. Mercoledì pomeriggio, Snapchat ha garantito la copertura in tempo reale della sparatoria presso l’agenzia di servizi sociali di San Bernardino (California) che si è conclusa con una strage.
Snapchat ha creato una “live story” denominata “California Shooting” che ha fornito immagini e video in tempo reale realizzati da utenti che si sono trovati sulla scena del crimine.
Non è la prima volta che il social network della App – sviluppata da Bobby Murphy ed Evan Spiegel – fornisce documentazione multimediale di eventi ai media tradizionali. Era già successo, fra l’altro, con la visita del Papa a New York. Ma l’impatto emotivo generato dalla strage, sulla quale sono ancora in corso le indagini, ha consolidato la consapevolezza di quello che possono fare i circuiti di social network per la diffusione delle notizie e l’integrazione di materiali multimediali con le redazioni tradizionali.