I ministri delle finanze, riuniti a Londra lo scorso 6 giugno, hanno avviano una proposta d’intesa che si basa su due punti fondamentali: di un’aliquota minima globale di almeno il 15%, a carico di tutte le multinazionali, da applicare Paese per Paese, al fine di evitare l’elusione fiscale e la concorrenza tra Stati; le imprese con un margine di profitto superiore al 10%, pagheranno le tasse in ciascuno dei Paesi in cui operano e non solo dove hanno la sede. Eventuali ricavi eccedenti il 10% verrebbero poi ricollocati e sottoposti a tassazione, nella misura di almeno il 20%, nei Paesi in cui le imprese operano. Per diventare effettivo a livello globale l’accordo dovrà essere riproposto al G20 in programma a luglio.