Vito Crimi apre la seconda fase degli stati generali dell’editoria (lo scorso 28 maggio) giornata di confronto sulle agenzie di stampa e poco dopo va via, lasciando decine di manager e giornalisti delle agenzie di stampa venuti da tutta Italia e speranzosi di un confronto. Il capo dipartimento editoria, Ferruccio Sepe ha cercato di ricostruire l’iter che ha portato ai bandi europei dell’epoca Lotti e ha sintetizzato i punti su cui le agenzie italiane sono d’accordo: 1) sì all’intervento pubblico; 2) regole diverse per agenzie locali e nazionali; 3) preoccupazione per il dominio degli algoritmi.