Il prezzo della carta potrebbe presto puntare verso l’alto, se verrà confermato il trend degli ultimi mesi che vede una forte impennata del prezzo della cellulosa, la materia prima basilare per la produzione di carta.
La cellulosa bianchita d’eucalipto (Bek) è rincarata di oltre il 30% da gennaio, raggiungendo 860 dollari per tonnellata, un prezzo che non si toccava dal 2011 e che è sempre più vicino a quello delle fibre lunghe, in teoria più pregiate. La cellulosa nordica bianchita di resinose al solfato (Nbsk), benchmark per queste ultime, vale 910 $/tonnellata, il massimo da tre anni, in rialzo del 12% da gennaio.
I listini, rilevati da Ppi Europe, evidenziano aumenti anche per il materiale di riciclo (carte e cartoni misti): in maggio il prezzo aveva raggiunto 128 euro per tonnellata, +5,7% da inizio anno e addirittura +35,6% per i primi cinque mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Non vi sono ragioni particolari per un rincaro così consistente: gli analisti citano la crescita della domanda in Cina e il ritardo nell’avvio di un nuovo impianto di produzione della cellulosa in Indonesia.