Che un numero sempre maggiore di utenti si colleghi alla rete attraverso gli smartphone è noto, così come è noto che per gli acquisti on line gli utenti tendano a privilegiare il “distributore universale” Amazon rispetto agli acquisti effettuati nei singoli “negozi digitale”. Un’interfaccia unica, un unico interlocutore ed una rete logistica capillare: è un “business model” che sta conquistando un sempre maggior numero di utenti.
E se questo modello funzionasse anche per il “commercio di notizie”? Gli editori si trovano stretti fra lo strapotere dei motori di ricerca, che consentono di ottenere in frazioni di secondo contenuti di qualità bypassando il collegamento diretto al sito, e la necessità di “vendere” autonomamente quegli stessi contenuti.
I complessi rapporti fra chi produce informazione – gli editori tradizionali – e chi ha la forza, tecnologica e logistica, di distribuirla in tutto il mondo in frazioni di secondo, sono alla ricerca di nuovi equilibri.
In questo grande “cantiere digitale” hanno cominciato a muoversi i protagonisti mondiali del web e della connettività. Social Network, motori di ricerca e produttori di smartphone stanno sviluppando rapidamente nuove piattaforme per la distribuzione delle notizie. L’attività editoriale potrebbe, in poco tempo, tornare ad essere uno dei settori economici più promettente, se si troveranno modelli di business in grado di garantire vantaggi per tutti.
Cosa portare sulle nuove piattaforme di distribuzione, tutti i contenuti o solo una parte? Chi controllerà il traffico delle notizie? Quale percentuale del fatturato spetta all’editore e quale al distributore digitale? Come gestire i proventi della pubblicità? Il sito web dell’editore sarà un punto di passaggio o tutto il traffico si svolgerà all’interno delle nuove piattaforme? La grafica dei contenuti sarà quella proposta dal brand editoriale o sarà meglio puntare su nuove soluzioni proposte dal “distributore digitale”? Non sarà facile decidere, ma la competizione è partita, e la parola d’ordine, per tutti, è sperimentare, ovunque. Questi, in estrema sintesi, sono gli attori principali del nuovo mercato:
FaceBook Instant Article
Grazie all’accordo iniziale con oltre una decina di partner editoriali internazionali, fra i quali New York Times, National Geographic, Huffington Post, Washington Post, FaceBook offre la soluzione Instant Article per portare il più rapidamente possibile all’interno del social network le notizie pubblicate sul web. Per il momento, l’azienda americana lascia all’editore il conteggio del traffico generato e la possibilità di gestire la pubblicità pubblicata nelle pagine.
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FaceBook Instant Article
Apple News
E’ l’applicazione per le notizie, sviluppata da Apple sotto iOS 9. Per il momento è disponibile solo sul mercato americano, ma è attivabile, impostando Stati Uniti come regione, anche in altre parti del mondo. L’inventore dell’iPhone propone una App per l’accesso immediato ai contenuti editoriali tramite smartphone. Apple offre accordi precisi agli editori sulla divisione degli introiti pubblicitari
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Apple News
Apple News Publisher per distribuire i contenuti nell’App News
Samsung Upday
Dopo l’annuncio dei servizi News di Apple e Instant Article di FaceBook, anche Samsung, colosso sudcoreano nella produzione di Smartphone, entra nel promettente mercato dell’informazione su dispositivi mobili con Upday, una nuova App, ed una partnership strategica con il gruppo editoriale Axel Springer. Upday, gratuita e preinstallata su tutti i dispositivi di nuova generazione di Samsung, permetterà agli utenti di accedere a due selezione di articoli, una scelta dalla redazione, ed un’altra selezionata dai lettori, grazie da un algoritmo specializzato, in funzione dei propri interessi personali. Per più di un osservatore, anche grazie all’alleanza con Axel Springer, questa soluzione potrebbe diventare l’alternativa “europea” allo strapotere nordamericano.
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Samsung Upday
UpDay App (Beta)
Google Amp – Accelerated mobile pages
Google ha da poco presentato la nuova applicazione Amp, che consente di caricare velocemente le pagine web, che contengono articoli, sugli smartphone. Anche in questo caso, il colosso del web si è alleato con una trentina di editori, fra i quali La Stampa di Torino.
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Google Amp
Google Amp / La Stampa
Twitter Moments
Il social propone, in estrema sintesi, una selezione dei fatti del giorno sugli argomenti più disparati, in partnership con gruppi editoriali del calibro del New York Times, Washington Post e Vogue. Tutti i contenuti raggruppati dal social – che comprendono testi, immagini e clip audiovisive – sono disponibili ai lettori per un tempo limitato.
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Twitter Moments
SnapChat Discover
Quando il Wall Street Journal ha siglato l’accordo di collaborazione per pubblicare contenuti su SnapChat Discovery, è stato il 19esimo editore ad avviare questa sperimentazione, preceduto da brand come il National Geographic, Cosmopolitan e CNN. La piattaforma, che ha già dato prova di notevole flessibilità come strumento di comunicazione, offre canali specializzati ai gruppi editoriali, con un aggiornamento ogni 24 ore. Con un semplice “tap” sull’icona della fonte, il lettore accede ai contenuti.
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SnapChat Discover