Cinque editori canadesi hanno presentato denuncia alla Corte superiore di giustizia dell’Ontario chiedendo un risarcimento per ciascuno degli articoli utilizzati da OpenAi per addestrare i suoi sistemi di intelligenza artificiale e il divieto di accesso non autorizzato ai contenuti editoriali online.
OpenAi, la società americana sviluppatrice di ChatGpt, ha già stretto accordi con varie aziende editoriali a livello internazionale per l’utilizzo dei propri contenuti e sostiene che “i suoi modelli sono addestrati su dati disponibili al pubblico e basati sul fair use e sui principi internazionali di copyright che sono equi per i creatori e supportano l’innovazione”.